LOGISTICA IN OUTSOURCING
“Un asso nella manica per lo sviluppo”
Terziarizzazione uguale cessione del proprio saper fare, del proprio know-how ed esperienza? Se si tratta di logistica, sono in molti a pensarla così: come se far gestire ad altri processi che fino a ieri venivano controllati internamente significasse rinunciare ad una competenza specifica, o addirittura a una parte stessa dell’azienda. Ma l’outsourcing logistico, soprattutto in un mercato saturo e fin troppo livellato sotto il profilo qualitativo come il nostro, ha qualche asso nella manica in grado di contribuire al successo di un’impresa.
Tutt’altro che semplice atto di acquisto di servizi logistici tout court, va vissuto come una scelta strategica importante per le ricadute benefiche che comporta: in termini di costi operativi in primis, oltre che di servizio erogato al cliente finale. Certo è che il successo ottenuto dalla terziarizzazione della logistica è legato a doppio filo a fattori diversi, che vanno dalle peculiarità aziendali specifiche all’accuratezza del progetto di outsourcing in sé, fino alle modalità di appalto della fornitura.
Nella distribuzione fisica la terziarizzazione è applicabile alle attività di:
- trasporto delle merci;
- magazzino, per i processi di housing e di handling;
- manovalanza in magazzino: l’esternalizzazione interessa le risorse umane coinvolte nelle operazioni di magazzino, mentre gli asset restano in capo all’azienda madre;
- distribuzione fisica delle merci, ovvero housing, handling e trasporti.A elencare i vantaggi concreti dell’outsourcing logistico è, tra l’altro, una ricerca condotta dall’HIDC (Holland International Distribution Council): si tratta, in sintesi, di riduzione dei costi operativi e migliore utilizzo degli stock a magazzino, per una competizione più efficace sul mercato. Senza considerare l’assenza di capitali investiti in immobili, impianti, strutture, personale. Il costo stesso di una logistica esternalizzata si trasforma: da fisso diviene per lo più variabile, all’interno di una variabilità di flussi e giacenze nel tempo. In ogni caso, un progetto di outsourcing logistico ben fatto è già garanzia dei migliori risultati. Eccone le fasi principali:
- svolgimento di un accurato studio di valutazione;
- analisi dei processi e dei principali dati di funzionamento (flussi IN/OUT, giacenze, eccetera);
- costruzione della vendor list;
- svolgimento di un audit presso i fornitori partecipanti alla gara d’appalto;
- redazione del capitolato tecnico logistico: articolazione della tariffa, definizione dei Service Level Agreement e dei KPI da monitorare;
- gestione del cambiamento e attivazione del servizio;
- gestione della relazione con il partner logistico.
Da considerare come una delle frecce all’arco delle aziende, la terziarizzazione dei processi logistici implica, come ogni scelta, anche qualche rischio. Grande attenzione va quindi impiegata nella scelta del fornitore e nella condivisione dei costi di esercizio, delle modalità di avviamento della collaborazione e in modo particolare dello standard di servizio al cliente. L’outsourcing resta una scelta all’insegna della flessibilità che ogni impresa rivolta a uno sviluppo programmato e sostenibile dovrebbe mettere sul tavolo per concedersi la libertà più ghiotta che c’è: quella di focalizzare l’investimento delle risorse sul proprio core business.
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