Logistica interna o in outsourcing? La guida definitiva per una scelta strategica

Quando un’azienda cresce, anche la sua logistica cambia. Aumentano i volumi, crescono le complessità operative, le aspettative dei clienti si fanno più esigenti. Di pari passo, la gestione interna inizia a mostrare i primi limiti: ritardi, saturazione degli spazi, errori nei prelievi, costi in aumento.
In questo contesto, una domanda diventa centrale: continuare a gestire la logistica internamente o affidarsi a un partner esterno specializzato?
Non si tratta di una decisione tattica, ma di una valutazione strategica che incide sull’efficienza operativa, sulla flessibilità aziendale e sulla capacità di crescere in modo sostenibile.
Gestione interna: controllo diretto e presidio operativo
Molte imprese, soprattutto nelle prime fasi di sviluppo o in settori dove il prodotto richiede un trattamento altamente personalizzato (come moda e abbigliamento, anche di lusso, dove la stagionalità e le richieste di brand impongono un’elevata velocità e attenzione ai dettagli, ma anche nei settori alimentare, farmaceutico, nella cosmetica e profumi, che devono fare attenzione ai requisiti di conservazione e tracciabilità dei prodotti), scelgono di mantenere la gestione logistica all’interno dell’organizzazione. È una scelta che può offrire indubbi vantaggi:
- Controllo completo dei processi. La gestione interna consente un monitoraggio diretto di tutte le operazioni, con possibilità di monitorarle e intervenire in tempo reale su eventuali criticità in settori delicati come il medicale o il farmaceutico.
- Conoscenza approfondita del prodotto. Gli operatori interni acquisiscono nel tempo una conoscenza dettagliata delle caratteristiche dei prodotti, che può rivelarsi determinante in presenza di merci fragili, voluminose (elettronica di consumo e del bianco, o arredamento) o soggette a particolari vincoli di conservazione.
- Adattabilità personalizzata. Per contesti in cui sono richieste lavorazioni su misura (tra tutti l’e-commerce, con le sue spedizioni personalizzate), assemblaggi personalizzati o elevata flessibilità operativa, un team interno può offrire una maggiore reattività.
- Coerenza culturale. Il personale interno è immerso nella cultura aziendale, con una maggiore sintonia rispetto a mission, valori e aspettative, soprattutto nei contesti in cui la customer experience è parte integrante.
Tuttavia, questa impostazione implica anche responsabilità importanti: la gestione del personale, gli investimenti infrastrutturali, l’aggiornamento tecnologico, il rischio operativo e normativo restano infatti totalmente in capo all’azienda.
Outsourcing logistico: efficienza, scalabilità e focus sul core business
Affidare le attività logistiche a un operatore specializzato (3PL – Third Party Logistics) rappresenta oggi una soluzione consolidata per molte imprese orientate alla crescita.
I benefici principali includono:
- Ottimizzazione delle risorse aziendali. Esternalizzare consente al management (soprattutto di piccole e grandi aziende) di concentrarsi sulle attività core (prodotto, mercato, sviluppo commerciale) riducendo il tempo e le energie impiegate nella gestione operativa della logistica.
- Flessibilità e scalabilità Un partner logistico strutturato è in grado di gestire variazioni significative di volumi (es. picchi stagionali, lanci prodotto, espansioni internazionali) senza dover rivedere spazi o organici.
- Accesso a tecnologie e competenze evolute. Sistemi WMS, etichettatura RFID, tracciabilità real-time, indicatori di performance condivisi: l’outsourcing rende subito disponibili strumenti e know-how che richiederebbero altrimenti investimenti e formazione interna.
- Costi variabili e pianificabili. Il passaggio da costi fissi (affitti, stipendi, manutenzione) a costi variabili legati all’effettivo utilizzo del servizio (es. €/pallet, €/ordine) migliora la pianificazione e la marginalità.
- Riduzione del rischio operativo. Parte delle responsabilità legate a sicurezza, normative e gestione delle criticità viene condivisa o trasferita al partner, che dispone di processi certificati e personale dedicato.
Il vero confronto: non una sfida, ma un bilancio
Quindi: cosa scegliere?
Invece di cercare la “soluzione giusta”, è più utile mettere a confronto i due modelli su 5 criteri chiave:
Fattore | Gestione Interna | Outsourcing (3PL) |
Costi | Costi fissi + nascosti (strutture, errori, formazione) | Costi variabili, chiari, contrattualizzati |
Controllo | Totale e diretto | Indiretto ma misurabile (KPI, SLA, dashboard) |
Flessibilità | Limitata, dipende da spazi e risorse | Alta: scalabilità immediata in base ai volumi |
Competenze & Tech | A carico tuo, richiede investimenti continui | Disponibili da subito, inclusi nel servizio |
Gestione dei Rischi | Tutto sulle tue spalle (norme, sicurezza, errori, fermi) | In parte trasferiti al 3PL, con coperture e procedure ad hoc |
Le domande strategiche per il modello più adatto
Per valutare quale modello sia più adatto al proprio contesto aziendale, è utile quindi porsi alcune domande strategiche:
- I nostri volumi sono stabili o soggetti a forti variazioni?
- Prevediamo una crescita significativa nei prossimi 24 mesi?
- Quanto tempo il nostro team dedica oggi alla logistica?
- Possediamo internamente le competenze per ottimizzare questi processi?
- Siamo in grado di sostenere un investimento in tecnologia WMS?
- La nostra logistica attuale è un vantaggio competitivo o una fonte di inefficienze?
- Quanto ci costa oggi un errore di spedizione?
- Abbiamo bisogno di un controllo fisico continuo o ci bastano dati affidabili?
- Qual è il reale costo del nostro magazzino tra personale, immobili, attrezzature?
- La logistica può diventare per noi un fattore strategico di crescita?
Le risposte aiutano a capire se la propria struttura è pronta a sostenere internamente la logistica oppure se ha senso affidarsi a un partner per evolvere con maggiore velocità e controllo dei costi.
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